Storia del Territorio
La stele di Ercole Italico, rinvenuta in una cantina della Rocca di Longone, testimonia il culto pagano di quel popolo legato ai traffici della transumanza. Il sito originario del reperto è il santuario longobardo dedicato a S. Michele Arcangelo, guerriero di Dio e protettore degli eserciti, posto sul nodo viario di Colle Pasciano. Fu la stirpe barbara longobarda, fatta di re, di duchi e di guerrieri a conquistare l’altipiano di S. Salvatore. Il primo accampamento militare (chiamato Fara) occupato dai Longobardi, fu Vallufara (Valle di fara), che iniziando dalle pendici del promontorio di Longone, si dispiega fino al Turano. La Cronaca Farfense si interessata più volte di quel complesso abitativo, che, nel 989, quando l’abate Ugo di Farfa promise di cedere a Landuino di S. Salvatore il castrum Longoni era già una fortezza strutturata e definita, munita di torri e mura, e di una milizia addestrata per la sicurezza degli abati. Longone fu dunque eretto insieme all’Imperiale Abbazia di S. Salvatore dallo stesso popolo longobardo, il quale già da tempo aveva abbandonata la disagevole Vallufara per la tranquilla e confortevole Rocca.
Longone, Capo dellabbazia di S. Salvatore Maggiore, era abitato da gente operosa e geniale: muratori, carpentieri, falegnami, fabbriferrai, Mastri Comacini, Mastri Liguri (artisti venuti dal nord), che lavoravano per la costruzione di S. Salvatore, inaugurato nel 735. Le mura del castello di Longone delimitano una circonferenza ellittica di tre chilometri che racchiude una superficie, a fuso di acropoli, di circa tre ettari. Quella Rocca fu rifugio di monaci e abati durante le invasioni saracene e pi tardi, nel XIV e XV secolo, residenza degli Abati-Conti Mareri.
Con la introduzione dei Commendatari venne sconvolto l’assetto amministrativo, per cui le maggiori entrate dei castelli passarono dalla mensa abaziale cui erano destinate, alla mensa del nepotismo pontificio. Nel palazzo che era residenza degli abati, chiamato Palazzo Apostolico, venne inserito il Governatore con la sua corte, la milizia, le carceri, il Monte frumentario, la Curia, l’archivista, il tribunale amministrativo e criminale. Nel Rione La Contrada erano presenti macellai, osti, un forno comunitario del pan venale, sarti e barbitonsori. I Preti ed i notai abitavano in Rione Borgo, la zona più protetta e sicura del castello. Si accede alla cittadella oltrepassando due porte separate da un ampio spazio; la seconda porta va serrata ogni notte, stando in luogo di confine col Regno. Nel 1863 il consiglio comunale ottenne, per Regio Decreto, il titolo di Longone di S. Salvatore Maggiore. Quando nel 1927 venne costituita la Provincia Reatina, al termine Longone si aggiunse il generico Sabino, per distinguerlo da quel Longone al Segrino (Como), appartenente, come il nostro, alla gloriosa stirpe longobarda.